displasia anche & gomiti
La displasia viene definita come una malattia multifattoriale.
Significa che è provocata da svariate cause, nonostante l’ereditarietà sia un fattore predisponente importante.
La displasia dell’anca è una malformazione congenita dell’articolazione coxo-femorale, articolazione che si forma tra la testa del femore e l’osso del bacino, dove esso si inserisce, che prende il nome di acetabolo.
Le parti in causa sono quindi tre:
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testa del femore
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acetabolo (cavità in cui si inserisce la testa del femore)
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capsula legamentosa che racchiude l’articolazione.
Queste perdono congruità in tempi e gradi differenti, provocando instabilità dell’articolazione e dolore.
In pratica, una lassità articolare fra testa del femore ed acetabolo porta ad una mancata congruità fra i due capi ossei.
È pur vero però, che i cani non nascono displasici, per cui la patologia non è congenita, ma ereditaria e si può manifestare in modo più o meno grave a seconda della quantità di condizioni predisponenti presenti (sia di tipo ereditario, che ambientale).
In particolare i primi 12 mesi di vita, in cui i tessuti articolari e periarticolari sono ancora in evoluzione, sono un periodo critico e di grande suscettibilità a qualsivoglia insulto esterno.
È importante notare che esistono delle situazioni che predispongono la malattia tra questi ricordiamo:
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fattori nutrizionali: eccessi o carenze di nutrienti (Calcio, Fosforo, proteine ecc) possono provocare alterazioni a livello muscolo scheletrico, aumentando la possibilità di insorgenza
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accrescimento troppo veloce rispetto alla massa muscolare: può provocare squilibri
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eccessivo peso corporo senza uno sviluppo articolare adeguato
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deformità del bacino
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aumento del liquido sinoviale
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esercizio fisico eccessivo e non controllato
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attività in terreni non adeguati (pavimenti lisci o terreni troppo accidentati)
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Il controllo per la displasia dell’anca viene eseguito attraverso una visita ortopedica e una serie di lastre da effettuarsi in sedazione.
secondo la nostra esperienza, e i pareri di molti esperti è consigliabile effettuare il controllo dai 12 mesi in poi e non prima in quanto, come già detto precedentemente, i tessuti articolari e periarticolari sono ancora in formazione ed evoluzione e dunque potrebbero portare ad un quadro clinico non veritiero.
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